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Il Male antico, episodio III

#57: Candele e mattoni

Il capitano eladrin Ethan si avvicina al gruppo. Fissa il punto in cui poco prima giaceva il corpo di Skalmad, polverizzatosi dopo la sua morte in seguito all'esplosione della gemma che portava incastrata nell'occhio, quindi dedica uno sguardo di ammirazione e sopresa ai Nostri.

"La situazione ai moli è ormai quasi sotto controllo, ma è stata dura. Col vostro aiuto ricacceremo quelle bestie da dove sono venute... E' una vittoria, anche se ha portato molti lutti. Ora andiamo. Devo recuperare il corpo di mio cugino, se quel che avete detto è vero..."

Aarsh si fa avanti. Porge una spada al capitano, la spada presa dalle mani dell'eladrin morto sotto le mura.

"Onora la memoria di tuo cugino" dice ad Ethan.

Il capitano si commuove. Prende la spada e dona in cambio un amuleto che portava al collo. "Ti porterà fortuna" dice. Aarsh, sorpreso, accetta il dono e indossa l'amuleto eladrin. Poi, ad un ordine di Ethan, il gruppo di arcieri parte in corsa verso le mura nuove e la loro devastazione, scomparendo in pochi istanti.

I Nostri si dirigono verso i moli e il palazzo del sindaco Dhoram. La taverna di Chan, l'halfling, è totalmente distrutta, e il suo padrone vaga per la piazza, sporco e lacero come un mendicante. Ovunque c'è devastazione, portata dai troll, dai loro alleati e da altre creature ben più strane, vie di mezzo tra esseri animali e vegetali. Qua e là si odono racconti di mostri usciti persino dal fiume.

A farsi incontro ai Nostri è Kelana Dhoram in persona.

"Siete giunti appena in tempo! Abbiamo respinto questo assalto, ma temiamo possano essercene altri. C'è molto da fare per riorganizzarci. Domani sera indirrò un consiglio, vorrete farne parte? Ci potrete dire cosa avete scoperto nella vostra esplorazione e magari avrete qualche consiglio su come affrontare l'emergenza. Sapete, non sono una guerriera"

"Verremo al consiglio" dice Aarsh.

"Un'altra cosa" aggiunge Kelana, "Rualiss ha domandato di voi e ha richiesto la vostra presenza. Vuole parlarvi, credo"

"Andremo da Rualiss" dice Natan, desideroso di tornare a sbirciare tra i libri del custode.

E così è. Il Gruppo si dirige da Rualiss, trovandolo alquanto malconcio ma vivo e vegeto. Il suo isolotto non riporta segni di battaglia, ma Rualiss in persona sembra aver combattuto una personale battaglia contro il sonno e la stanchezza, tanto i suoi occhi paiono infossati e la sua pelle giallastra.

"Ah, siete voi! Venite! Venite!" dice, guidando i Nostri all'interno della sua casa, buia e fredda.

"Rualiss, Skalmad è morto" cercano di dire i Nostri. Rualiss annuisce senza fermarsi. "Ah sì? E avete trovato qualcosa, su di lui?"

"Beh, come dire, il suo corpo si è polverizzato. Aveva una gemma rossa, che è esplosa tipo, e poi lui non c'era più" spiega Melkin, che era ben vicino al capo troll al momento del fatto.

"Gemma rossa dite? Ahi ahi ahi! Venite! Venite!" e giù per una scaletta nel buio di un sotterraneo. Qui l'eladrin guida i Nostri per quella che sembra un'umida cantina, ma che in realtà si palesa ben presto come un'enorme biblioteca sotterranea. Lunghe file di scaffali colmi di libri e pergamene si susseguono lungo muri, dentro stanza laterali, in navate appena visibili oltre ampi archi. Rualiss punta deciso verso una stanzetta. Ci sono molti resti di candele e una ancora che brucia, illuminando un tavolino ricolmo di libri, molti aperti. Per terra i resti di pochi pasti frugali.

"Che è successo qui?" chiede Natan.

"Ho studiato, letto e cercato come mai in vita mia! Non esistono molte cronache del Varda e del suo tempo, principalmente perchè i troll non tramandano nulla di scritto e pochi altri si avvicinavano al loro regno. Ma qualcosa l'ho trovato... e nulla di buono! Ditemi, come era quella gemma? Rossa? Sì? Emanava calore, luce, o addirittura fuoco? Sì? Ahimè! Si trattava con molte probabilità di quel che temavamo! Essa era una delle pietre note come Occhio di Moran!"

"... quindi?"

"Moran era un potente Fomorian, una razza antica e malvagia, vissuta secoli fa nella Selva Fatata. Egli costruì una gemma in grado di donargli grandi poteri, coi quali dominava i suoi avversari. Ma ne costruì anche altre, minori, che donò ai suoi alleati... tra questi vi era Vard, il re dei troll. Vard in qualche modo riuscì a giungere nella Selva Fatata e incontrarsi con Moran. Prima di allora era solo un capo troll come tanti altri, non degno di passare in nessuna cronaca. Ma dopo quell'incontro... tornato in questo piano, grazie ai poteri dell'Occhio, iniziò a conquistare villaggio dopo villaggio, territorio dopo territorio, e il suo regno crebbe tanto da spaventare i vicini regni degli uomini! Tanto da guadagnarsi un nome: Vardar! Quel che fu di Vard e dell'Occhio non è dato sapere, ma sembra che sparirono da qualche parte nella Selva Fatata... forse gli stessi Fomorian si preoccuparono del suo potere e posero un rimedio"

"Rualiss, nei pressi del corpo di Skalmad ho avvertito qualcosa. Vibrazioni negative. Il suo corpo non è semplicemente esploso e bruciato. E' avvenuta una qualche magia, e del tipo oscuro" dice Natan.

"Hai avvertito bene. Se quella gemma era davvero l'Occhio di Moran, allora qualcosa di terribile deve essere avvenuto"

"Ma quali sono esattamente questi poteri? E cosa dobbiamo attenderci ora?"

"Queste domande sono ancora senza risposta! Mirate questa biblioteca! Occorrerebbero anni per cercare informazioni tanto antiche, ammesso che esistano. Occorre cercare tra leggende, cronache, canti, poesie... anche in documenti dell'epoca che apparentemente non c'entrano nulla potrebbe esserci un indizio! Mi aiuterete?"

"Certo" dice subito Natan.

"Sepuku non intende!" si ribella il goliath berserker, già in affanno in quel luogo chiuso e colmo di presenze ostili che non sanguinano.

"Ma Sepuku..." cerca di intervenire Melkin.

"No!" si ostina il goliath.

"Come potremmo aiutarti noi?" chiede Aarsh. "Natan ancora ancora, che sa leggere e far di conto, ma noi..."

"Ci sono pesanti libri da prendere e spostare, scale da manovrare... il lavoro manuale non manca, credetemi!"

"Hai sentito Sepu..."

Ma il goliath ha già imboccato la via del ritorno. "Sepuku va via" dice. I Nostri si guardano. Melkin fa spallucce, quindi inizia insieme ad Aarsh a caricarsi di pesanti libri e portarli a Natan e Rualiss, che riprendono gli studi.

Passa così una giornata e una nottata. Melkin si prodiga anche come cuoco. Al mattino, però, stufo di tutto quel portare e spostare, alza i tacchi e se ne va. "Vado a vedere dove si è cacciato Sepuku" dice, poco interessato ai brevi momenti di entusiasmo di Natan di Rualiss quando hanno trovato qualche "passaggio interessante" che lui non ha capito.

Mentre Melkin si avvicina alla piazza, una frotta festante di bambini gli passa accanto gridando "Il gigante! Il gigante costruttore!" e lo supera. Un po' preoccupato, Melkin raggiunge la piazza dove trova una certa folla attorno ad una improvvisata distribuzione viveri ad opera di un Chan molto più allegro di quello del giorno prima. Chi non è impegnato a mangiare o a far la fila si è raccolto attorno ai resti della locanda. Alcuni battono le mani, altri gridano incitamenti. Anche Melkin si avvicina e vede Sepuku assieme a Brax, il draconide sopravvissuto, alle prese con la demolizione e ricostruzione della locanda. Il goliath manda in visibilio i contadini e i bambini con circensi prove di forza, sollevando interi tronchi d'albero e pesanti pietre. Qualche bambino scambia Melkin per un nuovo "Gigante costruttore" e gli si aggrappa festoso alle braccia, chiedendo con altri strilli "altalena! altalena!".

In questo clima di inattesa festa si avvicina Kelana che ricorda al goliath la riunione prevista per quella sera. E in quel momento sopraggiunge anche Aarsh, l'espressione ancor più accigliata del solito.

"Quelli sono matti" dice, alludendo a Natan e Rualiss. "Non intendo sprecare la mia vita là sotto. Che succede qui? Oh, sindaco. Vi vedo preoccupata, di certo questa finta festa può alleggerire gli animi dei semplici, ma non di chi ha responsabilità maggiori. Permettete un aiuto? Sì? Andiamo dunque, mostratemi i vostri affanni" e Aarsh si allontana con Kelana verso il palazzo. "Tieni d'occhio lo scimmione!" urla a Melkin, ancora assalito dai bambini.

Giunge infine al sera. Natan e Rualiss giungono quasi in ritardo, pieni di scartoffie, tirandosi dietro un Sepuku ancora sudato e mezzo ubriaco, trovato ad intonare canti delle sue montagne con l'ausilio dei cori di Brax e Melkin per un uditorio di popolani ormai totalmente conquistati.

Nella sala d'aspetto ci sono anche Ethan e un paio dei suoi eladrin. Manca Aarsh.

La sala viene aperta e Kelana fa entrare gli astanti. Già suduto al tavolo del consiglio vi è Aarsh, rilassato. Natan gli lancia un'occhiata interrogativa a cui il cacciatore risponde con una scrollatina di spalle... "lascia fare..." sembra dire.

La riunione ha inizio. Kelana è preoccupata sia per un ritorno dei troll sia per la partenza dei mercanti, che saranno ormai andati a dire che Secomber è sotto assedio e che non è sicuro tenere aperte le vie commerciali.

"Dobbiamo dare una prova, un segno forte... dobbiamo disfarci una volta per tutte del covo di quelle creature, ora che Skalmad è morto!" dice Ethan.

Natan e Rualiss tossiscono, quindi l'eladrin si schiarisce la voce. "Skalmad è vivo, probabilmente... e forse più forte di prima" a corredare la sua tesi espone un lungo trattato secondo cui l'Occhio di Moran sarebbe legato ad un altro artefatto, o meglio ad un luogo, chiamato "Calderone di Pietra", sito da qualche parte nella Selva Fatata, che avrebbe il potere di riportare in vita i morti.

"Se così è" dice infine Ethan, "allora dobbiamo attenderci un attacco ancor più devastante!"

Rualiss annuisce. "Il suo scopo è ricreare il Vardar".

"Ma c'è dell'altro" dice Natan. "In una antica poesia abbiamo trovato una strofa che sembra alludere al Calderone, dicendo che quando verrà usato due volte, allora Vard in persona ritornerà. Inoltre siamo ormai certi che Skalmad abbia modo di raggiungere la Selva Fatata, probabilmente dalle sue Caverne o nelle immediate vicinanze."

"Dunque anche la nostra fortezza potrebbe cadere!" dice Ethan, preoccupato per la sua gente.

Il Consiglio discute, ma infine si giunge ad una sola conclusione: occorre che qualcuno torni alle Grandi Caverne, metta fuori combattimento Skalmad e tutta la sua gente, trovi il passaggio per la Selva e, una volta dall'altra parte, trovi e distrugga il Calderone una volta per tutte. Rualiss e Natan mostrano, a questo proposito, un antico rituale trovato nella biblioteca dell'eladrin.

"Ha a che fare con la creazione del Calderone... non specifica che serva anche per distruggerlo, ma di solito questi rituali funzionano così..."

Il Consiglio si guarda. Kelana non sa che pensare e lancia uno sguardo su Aarsh. Il Cacciatore annuisce.

"E sia. E' una speranza appesa ad filo molto sottile, ma è l'unica che abbiamo. Sarete voi coloro che intraprenderanno questa impresa?"

Natan fissa Aarsh, che ricambia. Melkin da una gomitata a Sepuku, che nel frattempo si è addormentato. "Psst! Torniamo a caccia di troll!" gli sussurra. Sepuku sgrana gli occhi.

"Sì!!!!" Esclama, svegliandosi.

"E' dunque deciso" sentenzia Kelana.