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Il Male antico, episodio III

#61: Alla fortezza di Mross Kagg

Il potente Skalmad agita la sua poderosa ascia mentre si lancia su Sepuku e Melkin. I due guerrieri avranno il loro bel da fare e scopriranno quanto potenti siano i colpi del signore dei troll: più di una volta entrambi saranno scaraventati a terra dalle sue incredibili spazzate d'acciaio.

Nel frattempo Aarsh e Natan hanno il loro da fare con cinque troll di ossa staccatisi dal soffitto e piombati loro addosso. I nuovi arrivati hanno la sgradevole abitudine di emettere esplosioni di ossicine acuminate di tanto in tanto, e pure prima di tirare le cuoia, come Aarsh tristemente scoprirà.

Il combattimento è uno dei più duri dell'ultimo periodo, ma infine i nostri hanno la meglio. Quando Skalmad, per la seconda volta, cade, il suo corpo si incenerisce. Una dramma già visto.

Dopo essersi ripresi, i Nostri si gettano nell'esplorazione della caverna e nella ricerca di indizi per la loro cerca: scoprire come Skalmad raggiungesse la Selva Fatata. Natan e Aarsh intuiscono che la chiave di tutto deve essere il trono, e così iniziano ad armeggiarci attorno. Sepuku e Melkin invece si danno alla perlustrazione ed è così che, in una delle stanze private di Skalmad, trovano un uomo incatenato alla parete.

Ora, non è compito di questo cronista narrare le (poco) epiche gesta che portarono quell'uomo ad essere liberato. Qui verrà solo detto che la catena con cui era costretto al muro venne infine presa da Melkin, quale monito perchè in futuro certe iniziative non passino più per la loro mente... così almeno vogliamo credere.

L'uomo è Dethos, uno scriba di Secomber, tenuto in vita da Skalmad per aiutarlo a tradurre le antiche rune che gli hanno permesso di azionare il meccanismo del trono e raggiungere la Selva.

"Tu hai tradito tutti i tuoi paesani!" lo accusa pesantemente Sepuku, prima che un cavallo alato evocato da Natan lo riporti a Secomber.

Prima di andarsene, però, ha illustrato a Natan e Aarsh quanto sapeva del funzionamento del trono e della profezia secondo cui ogni volta che il possessore dell'Occhio di Moran viene ucciso, risorge in un luogo chiamato Calderone di Pietra, un posto di grande magia sito nella Selva Fatata, all'interno di una antica fortezza Fomorian, Mross Kagg.

"C'è un ulteriore problema", aggiunge Dethos, "E' scritto che i Fomorian legarono il potere dell'Occhio alla figura di Vard, il leggendario signore dei troll del passato. Quando il potere dell'Occhio verrà usato per la terza volta, Vard stesso tornerà dai morti!"

"Sicchè dall'altra parte potremmo imbatterci non solo in Skalmad redivivo, ma pure in questo Vard" osserva Natan.

"Vergognati! Tu hai permesso tutto questo!" continua a muggire Sepuku, pur non avendo compreso nulla di quanto sia stato detto oltre al fatto che ci sono un paio di grossi troll da combattere.

Ma quel che è fatto ormai è fatto. Non è compito degli Eroi compiangere il passato, solo combattere il Male presente. Un Male che ancora una volta sembra venire dal passato... un Male Antico.

"Orsù seguitemi!" dice Natan, sedendo sul trono e intonando il rituale che li porta nella Selva Fatata.

In pochi attimi la caverna lascia il posto ad una radura in un bosco di montagna. I Nostri, un po' spaesati, riconoscono dopo poco la stessa conformazione delle caverne, solo che al posto delle pareti di pietra ci sono ora alberi e rocce, e il trono stesso è nient'altro che un grosso masso. C'è pure il fiume sotterraneo: un allegro torrente montano.

Un crepaccio, superato da un ponte di legno, li divide dalla sponda opposta di un burrone, dove tra gli alberi si intravedono i resti delle mura di una antica fortezza.

Mentre già i Nostri si accingono ad affrontare l'infido ponte, Aarsh sente qualcosa tra i cespugli. E' così che viene scoperto Smirf, uno strano goblin viola con tutta l'aria del ladruncolo.

Tra varie minacce, Smirf spiega di conoscere una via sicura per entrare nella fortezza, una via che passa lontana dalle "cose brutte", e che porta direttamente alla grande stanza con "tante cose luccicose". Un po' di quelle "cose luccicose" le porta con sè anche in quel momento: Natan trova nella sua bisaccia alcune monete d'oro antiche e persino una corona.

Ancora un volta questo cronista sorvolerà sulle modalità che portarono i Nostri a superare il ponte. Una volta dall'altra parte si infilarono poi nel mezzo della foresta, trascurando la comoda stradina che sembrava portare verso l'ingresso della fortezza.

"Non buona, quella strada!" dice Smirf. Si giunge poi ad una breccia oscura in un muro, tra le fronde. Il goblin ci si infila.

"Silenzio ora! Silenzio voi, grossi Eroi! Smirf vi guida, ma attenzione! Seguite Smirf!" la voce del goblin, appena un sussurro, si perde nel buio.

E uno ad uno, i "grossi eroi" lo seguono in quell'antico antro.

dice: E' stato anche detto:

Natan: Ah! faccio io! Ho un oggetto magico che mi da +30!!

Natan annuncia il tiro: ... 31...

 

DM: Son tre gioielli che valgono tutti insieme 3000 Monete l'uno

 

DM: Ci sono delle gabbie che pendono dal soffitto e al loro interno ci sono degli scheletri che penzano.

 

DM (interpretando Skalmad): "Stavolta sentirai il potere della mia magia!" Ti attacca con la sua ascia bipenne.

 

DM: Io non oh ancora capito chi dei due è chi!! Tu chi sei ?

 

DM: 19...

Aarsh: Eh ?

DM:  Eh ?

 

Seppuku: E non rimane niente ?

DM: No no si svolatizza!