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Il Male antico, episodio III

#12: … ma fuori dal tetto nessuna pietà!

Salvato Douven, il Gruppo ritorna a Dolce Inverno.

Lungo la strada incontrano un cavaliere eladrin, tale Nayreth, che si intrattiene qualche minuto con loro. Sembra amichevole sebbene non troppo socievole, e dice di venire da Waterdeep, una grande città a ovest, oltre le montagne che sovrastano Dolce Inverno. E' in missione per conto della sua organizzazione o gilda, e si deve dirigere a est, lungo la valle del Nentir.

Il gruppo, e soprattutto Geov, si assicura in un primo momento di non trovarsi nuovamente davanti ad uno spettro del passato, quindi chiede delucidazioni sui luoghi e le persone di loro interesse: la Fortezza, Ninaran, Benjas e Keegan.

Di Benjas non sa nulla, come di Ninaran; la Fortezza la ricorda come un rudere abbandonato che cela un antico segreto e Keegan lo associa al nome di un umano vissuto in quella zona circa un secolo prima, ma lascia trapelare ben poche altre informazioni.

Prima di andarsene mette in guardia i Nostri:

"Ho avvertito una forte negatività nella zona, fareste bene a stare attenti"

Ci si saluta e ognuno riprende la sua strada. Giunti a Dolce Inverno i Nostri la trovano chiusa e barricata. Due guardie terrorizzate aprono loro le porte e le richiudono subito dopo. Nella piazza ci sono Kelfem e lord Pedraig, entrambi con una brutta cera.

Lord Pedraig accoglie con piacere il ritorno di Douven e spiega, un po' scosso, che cose molto sbagliate stanno accadendo al cimitero...

"I morti camminano!"

Sembra infatti che Silvana, desiderosa forse di parlare nuovamente al bel marito defunto, abbia trovato questa volta un brutto spettacolo: scheletri e zombi tra le lapidi. La donna è fuggita e subito si è organizzata una squadra di esplorazione per verificare la cosa, squadra che a fatica ha fatto ritorno al villaggio.

Nessuno tra gli uomini della milizia ha il coraggio di andare e debellare la minaccia, e lord Pedraig teme che i morti possano attaccare il villaggio. Il Gruppo, impavido e desideroso di menare le mani, accetta di buon grado la sfida e si dirige al cimitero.

Qui trovano che la situazione è effettivamente pericolosa: una dozzina di scheletri e qualche zombi si muovono tra le tombe. Khursos e Geov partono alla carica, sperimentando che gli ammassi d'ossa sono piuttosto fragili. Anche Adrian e Thomàs, pur mantenendosi a distanza, riscuotono buoni successi contro i non morti.

Ma ecco che Geov viene colpito da una dolorosa freccia. Il ranger finisce il suo avversario e si concentra: tra i morti nessuno sembra usare archi... ma dal tetto di pietra di un piccolo e vicino mausoleo proviene una imprecazione in lingua sconosciuta... e voce femminile.

Geov parte alla carica: ha intuito che il cecchino ha avuto qualche problema e intende trarne profitto. Con una poderosa prova atletica si arrampica sul tetto. Tra lui e l'arciere c'è solo una cupola.

Anche Thomàs, nel frattempo, si è reso conto della situazione di pericolo e in cuor suo spera che il misterioso arciere sia Ninaran, la cacciatrice elfa. Anche lui si arrampica su un mausoleo, in modo da portarsi in vista dell'arciere: ed ecco che la vede, seduta spalle alla cupola, intenta a riagganciare frettolosamente la corda al suo arco. Geov salta sulla cupola, spada e ascia sguainata, deciso a saltarle addosso.

Ma Thomas è più rapido: incocca la freccia e tira, colpendola. Il colpo è talmente violento da spingerla oltre il bordo del tetto e farle fare una dolorosa caduta a terra.

Geov, incurante del salto di quattro metri, si lancia a sua volta sulla poveretta. Thomas tenta di urlare qualcosa al compagno, di non ucciderla, di mantenerla in vita, ma l'elfa, sanguinante e stesa a terra ma indomita, tenta di trafiggerlo con la sua spada. I riflessi di Geov sono però più rapidi: blocca il colpo e di reazione le pianta in pieno petto l'ascia.

"Noooo!!!!" grida Thomas, mentre Ninaran si aggrappa a Geov e, con occhi di fiamma, gli dice: "Pazzi! Voi ci condannate tutti!" e muore.

Lievemente turbato dalle ultime parole dell'elfa, Geov si concentra nuovamente sui non morti e in breve i quattro, seppure con qualche difficoltà, hanno la meglio, riuscendo anche a guadagnare il cavallo di Ninaran salvandolo da due lupi cadaverici e da un bizzarro zombi alato.

Tornati a Dolce Inverno i Nostri si dirigono prima da Pedraig e quindi alla locanda. A notte ormai inoltrata si ricordano che Valthrun li aspettava per dare loro informazioni circa la fortezza e la figura di Keegan.

Trovandolo nuovamente in pigiama, entrano nella casa del mago e questi appare più preoccupato e sollecito rispetto la sera prima.

Spiega loro di aver trovato, in antiche cronache vergate dai primi monaci che fondarono Dolce Inverno, il vero significato della Fortezza: un vero e proprio sigillo di chiusura su un varco diretto per la Coltre Oscura, la terra dei morti, governata dal tiranno Orcus. Non solo, il varco era particolarmente pericoloso in quanto si trovava nelle vicinanze di un santuario di Orcus stesso. Nei secoli a venire, tuttavia, quel significato andò perduto, le antiche benedizioni dei chierici si indebolirono e non vennero rinvigorite. Le famiglie nobili che si succedettero la trasformarono via via in una semplice rocca di confine.

La figura di Keegan si collega all'ultimo dei capitani della fortezza. Era un paladino, a quanto scrivono altri monaci, e un devoto cavaliere. Tuttavia, in una notte di follia, iniziò a massacrare i suoi uomini. Questi si organizzarono e lo costrinsero nei sotterranei della rocca, dove morì da solo.

A seguito della carneficina, la fortezza venne abbandonata, e poichè nessuna altra famiglia la reclamò, cadde presto in rovina. Un terremoto di circa novant'anni fa e la successiva invasione degli orchi delle Lance Insanguinate fecero il resto, trasformando l'antica fortezza in quel che è ora: un cumulo di macerie invase dalla vegetazione.

Ma là sotto... Valthrun teme che il sigillo sia ormai tanto debole da poter essere spezzato da un apposito rituale e teme ancor più che, parlandone apertamente, si possa scatenare il panico.

Ma gli Eroi sono già decisi: i loro prossimi passi saranno diretti verso la Fortezza e chiunque vi si stia nascondendo!