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Il Male antico, episodio III

#15: Un tuffo dove la Fanga è più Blu

Rinvigoriti dalle quasi tre settimane di pausa dal gioco, i Nostri si precipitano tosto all'inseguimento del grasso goblin. Attraverso un pertugio, poi dentro un corridoio buio, poi un secondo passaggio segreto e da lì in un corridoio nuovamente illuminato dalle torce. Le orecchie sensibili di Thomàs seguono i passetti veloci e il respiro affannoso del goblin, poco avanti. Ha svoltato un angolo.

Le luci delle torce si allontanano: è buio l'antro dentro al quale il goblin va a nascondersi. Scale che scendono. Sotto i piedi degli eroi c'è ora la nuda terra e l'aria è più umida. Una caverna.

Squittii di topi tutto intorno. Adrian fa luce come può. La caverna è ampia, con una grossa colonna di pietra al centro. Thomàs cerca le tracce del goblin, fin troppo ben visibili nella terra. Ma mentre si appresta all'inseguimento ecco sbucare dalle ombre, proprio ad un palmo dal suo naso, una ammasso giallastro grande quanto un cavallo. La sordida ameba emette lingue viscose e tenta di ferire il ranger. Tosto inizia lo scontro.

Dopo qualche fendente ben assestato l'ameba si spacca in due e le due unità continuano a combattere con rinnovato vigore. Mentre il gruppo affronta il nuovo pericolo Adrian, leggermente in disparte, sente una porta chiudersi con fragore, poco avanti, a destra della grande colonna. Ma lui porta seco la luce, e i suoi compagni sono ancora impegnati nello scontro!

Lo scontro dura tuttavia ancora poco. Una delle due metà viene distrutta mentre l'altra, moribonda, tenta di allontanarsi e tornare nelle tenebre. Piccoli frammenti di ameba tentano di strisciare tremolanti verso la massa madre e Khrusos, impietosito, ritrae la sua alabarda. Solo Geov insegue la creatura nelle tenebre, dove termina la mattanza.

Intanto gli altri tre vanno verso il rumore avvertito da Adrian. Qui trovano una porta, ed è chiusa. Tentando di aprirla scoprono che cede senza difficoltà ed entrano in una stanza quasi totalmente invasa da una scura acqua melmosa.

A pochi metri dalla riva un piccolo isolotto ospita il cadavere di un hobgoblin, parzialmente sommerso.

Indecisi sul da farsi, i nostri borbottano finchè Geov non li raggiunge, spicca un salto e atterra sull'isolotto. Scopre così che gli hobgoblin sono due, uno dei quali totalmente sott'acqua. Quello emerso portava con sè interessanti sacchettini.

Ma Thomàs si accorge di qualcosa. Lenti, alcuni anelli si sono formati nella parte profonda della caverna, increspando la melma.

Ed ecco che dei tentacoli di melma blu emergono con rapidità dalle acque davanti a Geov e lo colpiscono con violenza urticante. Mentre il ranger esprime il suo dolore altri tentacoli vanno a segno, mettendo in luce una situazione già disperata.

I tentacoli provengono dal fondo della caverna, troppo lontani per le lame del ranger e per le armi dei suoi compagni. E qui Geov si innalza a Genio:

"Mi butto"

"Torni a riva con un altro salto?"

"No, mi butto verso il mostro e cerco di colpire l'acqua dove più o meno penso si trovi"

E così fa, nella costernazione generale. Ma la sua mossa in realtà, per quanto azzardata, si rivela strategicamente importante.

L'isolotto è ora libero. Thomàs con un salto lo raggiunge e, novello Legolas, inizia a trafiggere le acque ribollenti con le sue frecce mentre Geov, ferito e nuovamente colpito, lotta per rimanere a galla e affonda come può le sue lame, mordendo la carne della fangosa creatura.

Adrian tenta quindi di sostenere il compagno ferito incitandolo a recuperare le forze e contemporaneamente fa piovere colonne di fuoco nelle torbide acque. Khrusos, impotente, salta da riva all'isolotto e dall'isolotto a riva, vantandosi della sua agilità nonostante l'armatura.

"Anche senza rincorsa!" esclama, mentre Geov continua a colpire ed essere colpito. Infine anche Adrian spicca il salto e raggiunge Thomas.

Nel frattempo tutti odono distintamente le grida acute di profondo terrore di una creatura che potrebbe essere un goblin. Provengono da fuori la stanza, dalle ombre della caverna ancora inesplorata. Ma non c'è ancora tempo per questo ennesimo enigma.

Il combattimento è lungo e ricco di insidie: ad ogni momento il povero Geov rischia di finire con la testa nella melma, ma finalmente la creatura si ritira e le acque tornano placide.

Recuperate le forze i Nostri analizzano la scena: i due hobgoblin vestivano con lo stesso stemma, un ghigno malvagio, e uno dei due portava una pergamena con un messaggio indirizzato a Kelariel da parte del capo di tali Predoni Sanguinari. Il messaggio verteva sulla possibilità di acquistare umanoidi e non sembrava contenere scortesie nei confronti di Kelariel.

Il mistero si infittisce quando i due hobgoblin vengono trovati con i piedi legati ma apparentemente privi di ferite classiche, analisi tuttavia difficile da farsi poichè risultano ormai morti da quasi un mese.

Chi erano? I messaggeri dei Predoni? E se così è, perchè hanno fatto quella fine? Spinti da avidità, hanno provato a rubare qualcosa e sono finiti in quella trappola? O si è trattato di una esecuzione, come i piedi legati che il DM impietosito ha deciso di inserire nella scena suggerirebbero? E perchè poi? Forse Kelariel...

E l'urlo là fuori? Che fine ha fatto il goblin?

Gli enigmi si affollano, le domande premono, le menti si spremono, ma i corpi sono stanchi e necessitano Riposo.