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Il Male antico, episodio III

#16: Verso Kelariel

Gli stanchi Geov e Adrian si stendono sulla riva fangosa per il meritato riposo dopo tanto combattere, ma ecco che Khursos, impaziente, decide di continuare l'esplorazione. A nulla servono i richiami del condottiero, i due compagni hanno ormai deciso di non muovere più nemmeno un passo. Questo ammutinamento non ferma però il draconide che, tanto per cambiare, parte da solo, seguito però da Thomàs.

I due continuano a percorrere la galleria, sicuri che l'urlo del goblin udito durante lo scontro con la creatura nell'acqua provenisse da quella direzione. Ed infatti poco dopo giungono in una stanza, vuota tranne per il corpo senza vita del goblin, sulla cui faccia è ancora impressa una espressione tale che le parole dei mortali non possono descrivere.

Il cadavere presenta evidenti segni di spada, ma la stanza è un vicolo cieco e qualunque aggressore dovrebbe ancora trovarsi nei paraggi. Il mistero si infittisce ma Thomàs nota anche altro: semisepolte, in un angolo della caverna, ci sono le ossa di qualcuno. Il ranger inizia ad armeggiare per riportarle alla luce quando alle sue spalle si materializza la figura eterea di un cavaliere. Il volto dello spettro è severo ma non arrabbiato, e si limita ad osservare l'operato del ranger. Khursos, assistendo a tutto ciò, esclama:

"Chi sei tu?"

E si viene così a scoprire che egli è lo spettro di Keegan, il leggendario Ultimo Capitano della Fortezza, colui che uccise moglie, figli e buona parte delle sue guardie durante un attacco di follia, e che scomparve poi nei sotterranei della fortezza in preda al rimorso.

Lo spettro non sembra intenzionato nè ad attaccare nè ad aiutare il gruppo, ma pone a Khursos una serie di domande riguardanti la sua fede e le sue virtù, e lo stesso fa poi con Thomàs. Khursos corre quindi a svegliare gli altri due e li porta a forza al cospetto del fantasma. Keegan racconta la sua storia e, prima di uccidere per noia i quattro Eroi, offre loro alcune preziose informazioni. Ha visto la morte degli hobgoblin, giustiziati apparentemente dallo stesso Kelariel ("un umano magro, pallido e ben vestito") per mano dei suoi sgherri goblin, che avrebbero legato i due poveracci per poi gettarli nella fanga.

Teme che quel pallido umano stia combinando seri guai nei piani sottostanti, dove era custodito il Sigillo verso la Coltre Oscura, e vorrebbe porre rimedio in modo da redimere la sua colpa, ma non può lasciare i luoghi in cui cadde suicida.

Offre però al gruppo la possibilità di trovare finalmente un inaspettato riposo sicuro: in quella stanza infatti veglierà mentre loro riprenderanno le forze.

I Quattro ripongono quindi le armi e si addormentano. Vengono svegliati parecchie ore dopo da quella che sembrerebbe una scossa di terremoto. Keegan è sempre tra loro, preoccupato. Dice che è già la seconda, e mentre loro si rivestono arriva anche la terza. Prima di accomiatarsi, l'ex Capitano offre la sua spada, Aecris, che viene presa da Khursos.

"Ti darà buon servizio contro la schiatta di Orcus!" promette lo spettro, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

I Nostri ritornano quindi sui loro passi per andare ad esplorare l'ala del dungeon che ancora manca all'appello ma ecco che i sensi acuti di Thomàs perpepiscono la presenza di qualcuno davanti a loro, dove per logica dovrebbero solo trovarsi goblin morti.

Una veloce esplorazione rivela che tre orchi, alquanto perplessi, stanno analizzando il teatro del primo combattimento dei nostri contro i goblin, e non sembrano contenti di vedere che i loro potenziali datori di lavoro sono stati massacrati.

Il gruppo tenta di accordarsi su un piano e alla fine sembrano spuntarla i due ranger: prendendo cunicoli alternativi e già esplorati raggiungeranno gli orchi alle spalle mentre Khursos e Adrian attenderanno dove sono, in modo da circondarli.

I due ranger partono ma anche Adrian e Khusos, annoiati, vogliono avvicinarsi per spiare il nemico e capire cosa sta succedendo. Ovviamente si fanno scoprire ed escono clamorosamente allo scoperto dopo sì e no dieci passi dei due ranger.

Qui inizia uno scambio di tesissimi convenevoli durante i quali l'orco dotato di favella accusa i due di aver sterminato i goblin mentre Khursos cerca di convincerlo del contrario. Riesce anche a liberarsi di uno degli orchi sostenendo che Kelariel stesso sarebbe poco avanti, in una caverna, e che se vogliono parlare con lui possono andarci direttamente. L'orco intelligente manda uno dei due sgherri e dopo un poì sentono solo il suo urlo, presumibilmente quando Keegan appare nel buio bevendosi la sua anima.

L'orco, già sospettoso, passa dalla parola all'ascia, ma nel frattempo i due ranger hanno raggiunto le loro spalle, anche se invano. I due nemici si dimostrano infatti meno formidabili del previsto e con pochi pacconi vanno a far compagnia ai cadaveri dei coboldi.

Vi è ormai una sola direzione da esplorare: sud.

Giunti in un grande salone vuoto imboccano una pesante porta in ferro e scendono altre scale, trovando nuovamente corridoi al buio. L'aria qui è popolata da strani spifferi che sembrano sospiri e parole sfuggevoli e Adrian, all'improvviso, corre su per le scale verso la porta.

"Che fai?"

"L'ho sentita cigolare, ci vogliono chiudere dentro!"

"Ma chi? E' ferma, non vedi?"

Nervoso, il gruppo procede nelle tenebre finchè, in una stanza, delle figure macilente e puzzolenti iniziano a venire loro incontro. Zombi!

Adrian chiede forza a Pelor e ne fa fuggire tre, ma le ondate sono violente e tra loro vi sono anche due agilissimi ghoul. In breve il chierico viene immobilizzato e uno dei ghoul inizia il suo macabro pasto mentre il resto del gruppo si impegna contro i non morti.

Khursos mette finalmente alla prova Aecris e, dopo alcuni tentativi scopre che la spada lo rinvigorisce quando riesce ad atterrare un non morto. Ma la prova più dura sta per arrivare: da uno dei corridoi, mentre ancora il combattimento è in atto, giungono altri zombi assieme ad una orrorifica mummia. La creatura riempie il gruppo di sgomento e terrore. Khursos va ad affrontarla, lasciando Adrian alle prese con i due ghoul che continuano a mangiarselo vivo.

La mummia mette a segno alcuni buoni colpi sul condottiero, che non sembra essere in giornata in quanto molti dei suoi fendenti vanno a vuoto.

Prima della conclusione dello scontro c'è ancora il tempo per Geov per automutilarsi il naso con un infelice colpo di spada, ma sono veramente le ultime emozioni del combattimento.

Quando anche la mummia crolla a terra, nelle stanze buie torna un tombale silenzio.