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Il Male antico, episodio III

#31: La Caduta del Secondo Drow

La battaglia ha inizio, ed è subito Inaudita Violenza.

 

Khursos viene caricato dal grimlok berserker e ridotto sanguinate con un solo colpo della micidiale bipenne. Più lentamente, con misurata calma, avanza anche il mesodemone che, crudelmente, inchioda il draconide al suo tridente, godendosi lo spettacolo della sua sofferenza. Il drow rimane indietro e, scartando solo un po' di lato con il suo cavallo, mira con freddezza alla minotaura, cercando di colpirla con la sua balestra. Il colpo, tuttavia, non penetra il pesante vello della creatura.

 

Khursos chiama a gran voce aiuto. Da come si è messa, ancora uno o al massimo due colpi così e potrà per sempre dire addio al suo sogno di rivaleggiare in amore con Geov.

 

Ma ecco che, tosti , giungono in soccorso lo stesso Geov, le frecce di Thomàs e perfino le preghiere di Adrian. I tre sono bravi a distogliere l'attenzione del nemico dal povero condottiero e un paio di sfortunati colpi del grimlock rimettono in parità le due fazioni.

 

"Tutti sul grimlok!" urla Khursos, ora liberatosi dal doloroso tridente. E la tattica invocata dal condottiero è vincente: Geov fa piovere colpi come un dio delle tempeste e Thomàs danza nelle retrovie, in continua ricerca di un varco libero nella mischia per le sue frecce. Khursos ha il suo da fare per tenere a bada il mesodemone, che nel frattempo mostra anche di poter sputare una nube velenosa alquanto nociva. Anche le lance infuocate di Pelor non tardano a farsi vedere, rischiarando con la luce radiosa il buio della notte, reso ancora più tenebroso dalle orride presenze dei tre mostri.

 

Intanto il drow continua a mancare il suo bersaglio: la mischia è furibonda ed è difficile inquadrare bene la vittima. Ma ecco che dalla pugna, come da una nuvola color del sangue, emerge una figura. Quali pensieri avrà avuto il drow vedendo quell'umano sporco di polvere, sudore e sangue, corrergli incontro brandendo le sue lame gocciolanti?

 

La carica di Geov è potente e il ranger raggiunge il drow, colpendolo duramente. Il drow estrae la sua spada avvelenata e si accinge al suo ultimo duello con stoica determinazione, dominando il suo cavallo con maestria.

 

La lama dell'elfo oscuro trova le carni di Geov, ma occorre ben altro per fermare L'Uccisore di Donne, e le vene del ranger sono ormai avvezze al veleno. Il grimlok cade come albero abbattuto, il drow registra il fatto con freddezza e riceve un altro duro colpo, e poi un altro ancora. Il cavallo si imbizzarisce, la stretta del drow non è più abbastanza forte per rassicurarlo e con l'ennesimo colpo il cavaliere si abbandona alla sella, esanime. Il cavallo, impazzito, parte al galoppo. Geov osserva il corpo fiero del drow sballottato dalla corsa folle della sua cavalcatura... cade di lato, resta impigliato per un piede nella staffa, viene trascinato nella polvere. Così cade il secondo drow della Regina.

 

Il mesodemone si guarda intorno. Il compagno brutale è a terra, morto. Quello esile e malvagio non è più nella sua linea visiva, ma il suo sesto senso gli dice che le cose per lui non vanno molto bene. Davanti a sè c'è ancora quel draconide che non cede e il chierico dell'odioso Pelor. Ora di fuggire.

 

Già... ma dove? e come? Il demone tenta l'ennesimo soffio velenoso e si guarda attorno in cerca di una via di fuga. Forse maledice se stesso e la fiducia riposta in quel drow mentre le frecce di Thomàs lo finiscono.

 

Terminata la battaglia i Nostri rassicurano Afia e la sua gente. Va tutto bene. E' tutto finito. Poi si rendono conto che nel tempio deve esserci una stanza con un tesoro ormai incustodito, e dopotutto devono riaccompagnare la minotaura dai suoi simili...

 

Il tesoro del drow, trovato in una oscura camera al piano sotterraneo, si rivela molto ricco di oggetti preziosi, anche se non magici. I Nostri non possono fare a meno di notare che, nell'abbondanza di oggettistica d'arte, spiccano numerosissimi monili di fattura nanica, oltre che vesti preziose per nani e perfino due corone da signori nanici.

 

Senza fare troppi complimenti il gruppo preleva comunque tutto il prelevabile e torna all'aria aperta. Qui, raggiunti gli ex-prigionieri e fatto un doveroso riposo lungo, si parte alla volta del mulino Chandler.

 

I ranger del mulino sono stupiti e felici di vedere tornare il Gruppo, e felice e stupita è anche la buona Tesla, che approfitta per indire una riunione personale con Geov.

 

La nottata al mulino passa tra canti e risa: ognuno degli ex-prigionieri ha la sua versione dei fatti da raccontare, e ad ogni giro le imprese dei Nostri vengono enfatizzate un po' di più. I ranger tirano fuori i consueti flauti e ci si da a danze e vino in onore degli Eroi.

 

Ma tra questi non vi è Geov.

 

Dall'alto della torre del mulino, Tesla nuda guarda di sotto e vede gli uomini in festa.

 

"Non durerà per molto" dice a Geov, ancora nel letto. "Domani sarà opportuno che quegli uomini raggiungano Dren e gli altri. C'è bisogno di loro a nord"

 

"Lo so", risponde Geov. Non scambiano altre parole. Sanno bene entrambi chi dovrà accompagnarli.

 

 

cory dice:

Urca che poesia che hai tirato fuori questa volta.

Si vede che il Lucca Comics ti ha fatto bene!

DM dice:

si ma uffa perchè mi ha tolto la formattazione?

cory dice:

uhm. ma io non l'ho tolta..

test dice: test

test