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Il Male antico, episodio III

#38: La Voce della Regina

L'arrivo di Kraintz e dei minotauri getta una nuova luce di speranza per gli uomini della Valle.

"Siamo arrivati tardi, vedo, ma credo che prima della fine vi occorrerà ancora il nostro aiuto" dice Kraintz, alludendo alle porte ancora chiuse della fortezza.

"Non so cosa ci sia ancora là dietro" borbotta Khorin, "ma di certo non entreremo di lì, se dall'interno non hanno intenzione di farci passare" sentenzia.

"Dunque che fare? Propongo di far passare la notte. Gli uomini sono stanchi e, anche se la vittoria li ha rinvigoriti, sarebbe poco saggio farli combattere subito... tantomeno per assalire una fortezza imprendibile" sostiene lord Harken.

"Giusto" dice Khursos, iniziando ad impartire ordini a destra e a manca per turni di guardia, posizionamenti strategici, preparazione e distribuzione del rancio, fabbricazione di giacigli e scavi per latrine.

"Hai detto che c'era un passaggio segreto" incalza Geov. Khorin annuisce, ma pare dubbioso.

"Prima di prendere quella via, c'è ancora una cosa che desidero fare... c'è un modo per comunicare con l'interno" e parte a spiegare che, in tempi meno recenti, quando le porte erano sempre chiuse, i mercanti solevano presentarsi all'ingresso parlando dall'esterno. Un ingegnoso sistema di fori e amplificazione portava poi le loro voci, perfettamente chiare, in una stanza di ascolto posta sopra le porte, all'interno, da dove l'uditore poteva rispondere ed essere udito all'esterno.

"E' un tentativo che devo fare. Per mio padre. Se qualcuno dei miei potrà rispondere, lo farà. Se non potranno, per lo meno udiranno la mia voce e sapranno che combatto per loro"

"E sia" dice Geov, e con la luce della sera il Gruppo si reca alle porte della Fortezza.

Khorin, qualche passo avanti, grida con voce chiara una articolata e cerimoniosa presentazione in lingua nanica. Nessuna risposta. Dopo altre due volte ancora nessuna risposta. Ma il nano è stoico: cambia lingua e passa al comune, ripetendo la stessa prolissa presentazione, che comprende il suo nome di famiglia completo e l'albero genealogico pregresso fino alla quinta generazione. Nessuna risposta.

I compagni fanno spallucce dietro di lui, quando ecco che una voce risponde:

"Benvenuto, Khorin figlio di Thormin, Principe di Forte Martello... o meglio, ex-Principe" la voce è bizzarra: acuta e stridula, quasi metallica, non ben definibile se maschile o femminile.

"Che intendi dire? E chi sei?" chiede il nano.

"Sono la Regina" dice la voce, "e intendo dire che, per ordine di tuo padre, sei diseredato e cacciato con disonore dalla casa dei tuoi padri! Avete vinto la battaglia e disperso il mio esercito. Potete tenervi la vostra misera valle. Ma tu non metterai più piede in questo luogo. A noi resterà Forte Martello, come deciso da tuo padre"

"E' assurdo! Voglio parlare con mio padre!"

"Tuo padre ha delegato me come reggente di Forte Martello. Tu e quanti si sono opposti siete stati cacciati. Vattene Khorin figlio di Thormin e, per il bene di tuo padre, non usare più il suo nome!"

"E' follia!" obietta Khorin rivolto verso i compagni. Ma Khursos gli fa cenno di acconsentire e Khorin, dopo una iniziale protesta, cede.

"Tutto questo è folle! Ma rispetterò il volere di mio padre. Non metterò più piede in questa fortezza... ma ricorda! Verrà il giorno che la mia semenza varcherà nuovamente queste porte!"

Ma la voce non risponde più. Il gruppo se ne torna all'accampamento, mentre Geov esprime bizzarre ipotesi riguardo a semenze, buchi nella pietra e turpi abitudini dei nani.

Al mattino, dopo una bella dormita, il Gruppo parte quindi per una scampagnata in collina con lo scopo di raggiungere un punto segreto dove, stando a quanto dice Khorin, ci sarebbe un passaggio che porterebbe giù in basso, nelle viscere del colle, in uno dei livelli inferiori della fortezza.

"Sarà sorvegliato" obietta qualcuno.

"Soltanto noi della famiglia reale siamo a conoscenza di quel passaggio. Se il luogo è sorvegliato, ahimè, mio padre è veramente dalla loro parte, ma io confido che troveremo la via libera! Quella voce era ingannevole e falsa"

E così dicendo i Cinque si addentrano nel boschetto ai piedi del colle, inerpicandosi sempre più in alto.

Nei pressi della cima gli alberi cedono il posto alla roccia, là dove le asce devono aver lavorato alacremente per ricavare legna. Khorin chiede ora di fare silenzio e avanza con circospezione, poi sempre più disinvolto, man mano che si avvicina al luogo.

"Hai visto, mio buon amico di Pelor?" dice allegro, rivolto ad Adrian dietro di lui. "Mio padre Thormin non ha tradito! La via è liberaAAAAAAAHHHHH!!!!"

L'ultimo urlo è dovuto ad una palla di fuoco esplosa lì vicino. Pochi attimi prima dell'esplosione Thomàs e Khursos hanno balbettato qualcosa e si sono allontanati di corsa tra le rocce, imitati da Adrian e Geov, messi in allarme dal convenzionale verso della Civetta Impazzita perfettamente eseguito da Thomàs in volo. Khorin invece, non pratico della messaggistica del ranger, è rimasto basito al suo posto.

Quando la nuvola infuocata si esaurisce i compagni si assicurano che tutti stiano bene e cercano di identificare la fonte dell'attacco. Ma proprio in quel momento una seconda palla di fuoco parte, sempre in direzione del principe di Forte Martello, che viene nuovamente colpito in pieno e gettato a terra sanguinante.

Ma ora l'attaccante si è mostrato. Davanti, lungo il sentiero, nascosto dietro alcune rocce, ecco apparire il drow cavaliere della viverna. Geov tenta di avanzare approfittando della protezione data dalle rocce, e così fanno anche Adrian e Khursos, mentre Thomàs cerca di indietreggiare per meglio sfruttare il suo arco e porsi a riparo da altre eventuali diavolerie.

Proprio mentre Geov sta per partire all'attacco, ecco due enormi ragni sbucare dalle pietre del terreno, davanti a lui. Hanno lunghe lame simili a spade nelle zampe anteriori e dimostrano di saperle usare con destrezza. Subito Geov ne sperimenta il filo velenoso.

Thomàs fa per aiutare il compagno, ma un ragno appare anche davanti a lui.

I ragni attaccano e si muovono rapidamente sul terreno che ostacola invece i Nostri, rendendoli lenti e goffi. Mentre il drow continua a scagliare i suoi raggi velenosi (ma non più palle di fuoco), Khursos e Adrian hanno il loro bel da fare per rimettere in sesto Khorin e aiutare Geov, in difficoltà dopo le battute iniziali con i ragni.

Ma le soprese non sono finite. Mentre Khursos sta per correre in soccorso del ranger, ecco piombare dal cielo la viverna, proprio su di lui. Il mostro alato tenta un attacco con i suoi artigli e si porta subito fuori della portata del draconide.

Khorin nel frattempo è corso da Thomàs e ha ingaggiato il ragno, lasciando il ranger libero di disimpegnarsi per aiutare Geov. Ma la nuova minaccia della viverna pone una scelta davanti al ranger: aiutare il compagno con i ragni o dare una mano al draconide?

"Beh, Geov è uscito da situazioni peggiori..." deve pensare, perchè tende il suo arco verso il cielo e scocca verso la viverna.

Il mostro intanto volteggia sul draconide attaccando sempre con gli artigli. All'ennesima planata Khursos diventa epico: afferra la viverna per una zampa e con forza poderosa la sbatte a terra. La viverna tocca il suolo senza particolari danni, seccata e sorpresa da quel contrattacco. Dal polverone del suo atterraggio emerge la figura del draconide, la spada in mano. Con un colpo portentoso il draconide impala a terra il corpo del mostro che, con qualche fremito di agonia, muore.

Ora Khursos di guarda attorno: Geov è ricoperto di sangue ma volteggia ancora agile tra i suoi due ragni, che pure non sono messi troppo bene. Adrian e Thomàs sono alle prese a distanza con il drow, che sembra averli intrappolati in bozzoli di ragnatele e bersagliati per bene con i suoi attacchi velenosi a distanza. Khorin è ancora in piedi, alle prese col suo ragno.

In quel momento, disturbati dal rumore della battaglia, compaiono inattesi da tutti due orsi gufo. Il caso vuole che compaiano entrami alle spalle del drow. L'elfo se ne accorge e avvolge sè stesso in una coltre di oscurità. I due orsi partono all'attacco ed evitano infastiditi il buio innaturale del drow, puntando invece verso Adrian e Thomàs.

Ma sul cammino di uno di loro si pone, suo malgrado, uno dei ragni di Geov. L'orso lo afferra e se lo porta alla bocca. Poco dopo getta a terra il cadavere e si appresta a divorarlo, ignorando il resto. Il secondo orso invece punta Adrian e lo colpisce duramente.

Il drow avanza e lascia partire una esalazione velenosa che investe quasi tutti, orsi compresi, mentre Adrian ferisce il suo nuovo nemico. Gli orsi gufo, spaventati e feriti, fuggono all'esterno dell'area avvelenata e decidono bene di ritirarsi, mentre la battaglia volge alla sua conclusione.

Geov uccide il secondo ragno e, nuovamente uniti, i quattro compagni prendono di mira il drow che, messo ormai alle strette, capitola con coraggio e amara determinazione.


 

Sir Lomar dice: Bel Giovine

Uhm... che tetro giovanotto... così.. interessante!

Zimmermann dice:

Io sarei stato molto più efficace del draconide.

La viverna non avrebbe creato più fastidi di quanti non ne possa creare una mosca ad un elefante.

Potrai anche aver convinto tutti gli altri con le tue lacrime di coccodrillo alla mia pira funebre ma io da quassù so cosa covi in quel freddo cuore di lucertola.

.................e ricorda............solo io sarò l'unico e vero capo delle guardie.........

 

Ora vado che il sommo Geov mi chiama............

DM dice:

il commento sopra è inquietante

DM dice:

il commento sopra è inquietante

xxx '81 dice:

un giovine bellissimo......

 

(geov merda)