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Il Male antico, episodio III

#42: Traditi!

Il Gruppo prende congedo dalle stanze del Re e si dirige nuovamente alla Sala dei Giganti.

"Amico di Pelor", dice Koin ad Adrian, "triste è il mio cuore nel saper Khorin sprofondato in siffatto dolore, ma occorre vieppiù che si prenda in mano la situazione"

"Che dobbiamo fare ancora?" chiede un seccato Geov.

"Il mio popolo è ancora prigioniero da qualche parte!" esclama Koin.

"E non dimentichiamoci quella cosa sul 'nuotare'... Koin sei sicuro che non ci siano luoghi con acqua qui sotto?" chiede ancora Khursos. Il volto di Koin è il volto di chi ha ormai perso la speranza e tuttavia è felice di constatare che qualcuno ancora crede possibile l'improbabile.

"Sì, Figlio del Drago. Ne sono sicuro. Ma spero che gli eventi possano dare torto a me e ragione a te, e che Thormin sia ancora nella fortezza, da qualche parte, vivo"

"Dunque dove cerchiamo? Dove possono averli imprigionati?" chiede Geov.

"Nei quartieri residenziali?" propone Thomàs.

"O nelle miniere" dice Koin.

"Ci siamo già stati nelle miniere" sbotta Geov.

"Vi sono molti luoghi nelle miniere, alcuni molto profondi" sottolinea Koin.

"Giacchè siam qui, propongo di andare nei quartieri" dice Khursos, avallato da Thomàs.

"E sia. Duramazza, Barbaroccia o Fortebraccio?" chiede Koin. Si opta per Barbaroccia.

I nostri si incamminano lungo il tunnel del clan scelto e, dopo qualche ora di ricerca, ne riemergono senza risultati.

"Ohi ohi, il tempo stringe! Chissà in quali terribili condizioni versano i miei fratelli!" si lamenta Koin.

Si decide comunque di proseguire l'esplorazione dei quartieri, e si opta per i Fortebraccio.

Qui le ricerche portano però a qualcosa. Viene rilevata un'area dei quartieri tenuta particolarmente bene, dove la distruzione dei grimlock sembra non essere giunta. Dietro una porta si rinviene una stanza ben arredata, gli acri profumi amati dai drow sparsi nell'aria, un buon letto dai molti cuscini e... forzieri.

Koin riconosce molti preziosi di appartenenza dei suoi clan, ma un paio di forzieri sembrano invece pieni di beni esterni.

Mentre la razzia prende atto, Thomàs si accorge di alcuni passi nel corridoio. Furtivo, va a controllare e vede... un nano!

"Ehi!" chiama Thomàs. Il nano si ferma, si volta ed allarga la bocca in un sorriso di sollievo.

"Chi siete?!" chiede.

"Siamo venuti a liberarvi... chi sei?"

Ma nel frattempo giunge anche Koin.

"Nalin!" esclama il nano, correndogli incontro e abbracciandolo. "Nalin! Sei vivo! Amico ranger, questi è Nalin, il Mastro Fuciniere! Che ci fai qui?" Chiede il nano, notando anche come i vestiti di Nalin siano in buono stato.

"Quando ci hanno catturati, hanno portato gli altri giù nelle miniere. Io sono stato invece tenuto qui, il principe Jiriki ha pensato di poter sfruttare le mie conoscenze e la mia abilità... mi hanno costretto a lavorare per loro, e i grimlock erano terribili, e il mio carceriere era un diavolo dalla spada fiammeggiante... ma il principe non era così cattivo"

"Povero Nalin! Ora è tutto finito! Hai detto che gli altri sono nelle miniere? Si? Andiamo dunque!"

E così si va verso le miniere. I nostri raggiungono la stanza dove Geov abbattè il Cambion, il carceriere di Nalin, e proseguono lungo la linea tracciata dai binari, ignorando molte aperture, guidati da Nalin.

Koin nel frattempo informa Nalin di Khorin e della sua improvvisa follia. Khursos gli riferisce poi le ultime parole della Regina, e chiede nuovamente se c'è dell'acqua nelle miniere.

"Sì" risponde finalmente Nalin. "Ed è uno dei motivi, in un certo senso, per cui il principe Jiriki mi ha tenuto con sè. Nell'ultimo periodo, dopo che tu seguisti Khorin nella sua fuga, le incursioni di Muraugh si fecero più frequenti. In una di queste, nel suo scavare folle, portò alla luce una immensa caverna, a noi sconosciuta, quasi completamente allagata. Jiriki era preoccupato per la stabilità delle miniere e mi chiese delle perizie."

"E tu puoi portarci a questo lago sotterraneo?" chiede Khursos.

"Certo, ci sono stato diverse volte, con il principe"

E così, parlando, i Nostri arrivano nei pressi della caverna in cui Nalin sostiene siano i prigionieri.

"Silenzio ora. Alcune femmine grimlock facevano da guardia, saranno ancora lì!"

E infatti, in una grande sala, i Nostri vedono diverse centinaia di nani ammassati l'uno contro l'altro, legati. Alcuni bambini nani giocano liberi. Una dozzina di femmine grimlock li tiene a bada. Tre di loro si lanciano subito all'attacco.

Ma il combattimento dura pochissimo. Geov scatta in avanti, nel abbatte una, prende un paio di legnate, ne abbatte un'altra. La terza è già morta sotto i colpi di Khursos. Le altre grimlock, percependo la morte rapida delle compagne, fuggono urlando verso tunnel più a nord.

Il Gruppo si prodiga a liberare i nani, dopodichè si incammina a sua volta verso i tunnel a nord, guidato da Nalin.

Il cammino è lungo. Ogni tanto le eco delle grida delle grimlock li raggiunge, ma il suono è sempre più lontano. Dopo molte svolte e deviazioni, raggiungono un ampio tunnel circolare pieno di materia franata.

"Qui è dove è passato Muraugh" dice Nalin, e prosegue.

Ad un certo punto prende uno svincolo. L'aria inizia a farsi più umida. Khursos accarezza la spada.

Ed ecco che il Gruppo entra in una caverna... non sembra così ampia come il nano aveva detto, ma è innegabile la presenza di acqua. A pochi passi da loro si avverte infatti la riva di un lago immobile. Thomàs prende iniziativa e tira una freccia infuocata verso il lago.

"Ma che fai?" è la domanda retorica di un seccato Khursos.

"Volevo vedere cosa c'è" fa spallucce Thomàs.

La freccia percorre il suo arco nell'aria ferma della caverna e cade in acqua con un plof e un fsssssss. Khursos fissa Thomàs. splofft... squoffff... pluuut ... altri tre suoni, più sinistri, seguono quello della freccia.

"Ma va va va..." borbotta Khursos mentre si avvicina alla riva con una verga del sole accesa. La luce mostra quasi tutta la caverna. Delle onde increspano ora il lago e, l'attimo dopo, due enormi crostacei emergono a pochi passi da Khursos. Le loro chele saettano verso la sua testa, mentre dalle bocche fuoriescono tentacoli rossastri.

Khursos si affretta ad arretrare e lancia una palla di fuoco che prende le due creature ma non le scoraggia. Il combattimento ha inizio ed ecco che un terzo granchione raggiunge la riva.



"Ma cosa sono?" urla Khursos.

"Chuul!" risponde Adrian, riconoscendoli. "Attenzione alle chele! Se ti colpiscono..."

Ma ecco che Geov viene colpito da una chela. Poi anche dalla seconda. Il granchione lo tiene ben stretto e lo porta alla bocca, dove i tentacoli si dimenano e iniziano a secernere un liquido viscoso. Il Chuul mette a segno anche l'attacco con i tentacoli e Geov sente le sue membra irrigidirsi.

"... ti immobilizzano con il veleno dei tentacoli" termina di spiegare Adrian. "Mangiano tutto della loro preda" puntualizza.

Khursos prende in mano la situazione, scatta in avanti, si mette in una posizione favorevole e spara la seconda palla di fuoco... ma qualcosa va storto. La mente gli si annebbia per un momento. L'anello emette delle scintille, non parte nulla... poi un'esplosione di luce acceca il draconide e il vicino Geov. Una pallina infuocata schizza fuori dall'anello, descrive la parabola impazzita di un palloncino forato e va a schiantarsi esattamente contro il povero Geov, che inizia ad accumulare sofferenze.

Koin scatta in avanti e si getta in soccorso di Geov. Adrian scalda l'ambiente con qualche fiammata e Thomàs fa quel che può con le sue frecce.

Passano brutti momenti, ma finalmente Geov riesce a liberarsi e la cecità abbandona i suoi occhi. Fiducioso del fatto che Khursos non ha più palle di fuoco, rinnova i suoi attacchi.

Ma ecco che un forte rumore esplode alle loro spalle. Polvere e detriti li raggiungono. Il tunnel da cui sono arrivati è pieno di fumo e polvere.

Thomàs nota che Nalin non è da nessuna parte. Il Ranger si getta nel tunnel e ne riemerge poco dopo, lo sguardo truce e un po' preoccupato.

Nel frattempo uno dei chuul è stato sconfitto e dopo poco la stessa sorte tocca anche agli altri due.

"Che è successo? Dov'è il nano?" chiedono i compagni.

"Il nano è sparito. Alle nostre spalle è crollato tutto" espone con freddezza Thomàs.

"Siamo bloccati"