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Il Male antico, episodio I

#18: La Profezia

Quando i Morti dalle loro tombe
ergersi dovranno,
quando il Lesto di mano
la terra avrà sondato,
una Porta allor dovrà venir
aperta.

 

Quando la Signora dell'Ovest la sua
mano stenderà, e il Nero al suo fianco
apparirà, una Porta allor dovrà
venir aperta.

Quando il Giusto il Sangue Suo 
avrà sacrificato,
e il Crudele la morte ancor
avrà beffato,
una Porta allor dovrà venir 
aperta.

Quando d'Onor la Vendetta il
Trucco avrà celato,
e la Bruta Forza la Magia avrà cambiato, 
una Porta allor dovrà venir 
aperta.

Se l'Antico troppo a lungo perdura

l'Incompiuto dovrà allor venir completato
e ciò che non fu fatto andrà terminato.


Usciti dall'antro delle arpie i nostri si erano ritrovati nel bel mezzo del bosco, dall'altra parte della montagna che dovevano superare, ben lontani dal sentiero. Fortunatamente per il gruppo, Breod era in grado di orientarsi e presto riuscì a indicare la via per la strada principale.

 

Dopo un giorno di cammino gli eroi si imbattono in due troll terribilmente spaventati (!!!). I due "poveri" mostri, trovandosi la strada occupata, decidono bene di caricare gli unici due che ancora erano in vista, ovvero il paladino e il mezz'orco, dato che il resto delle brigata si era lestamente data alla macchia con viscide manovre di sotterfugio.


Le cose divennero molto pericolose per Zaarish che, afferrato da una delle creature, veniva quasi squartato. Con grande fortuna e caparbietà metteva però a segno un critico da antologia, mandando il troll lungo disteso. Anche Valigar nel frattempo aveva stordito il suo nemico e Telonius, con la sua magia piromantica, terminò il lavoro ad entrambi. Verranno poi scoperte misteriose bruciature nel bosco...


Finalmente raggiunsero la via principale. Todd (l'halfling che avevano salvato dal covo delle arpie) fece il suo commiato dal resto del gruppo, tornandosene ad Odra, mentre i Nostri presero tosti la via per l'ormai vicina Anque.


Nel pomeriggio del giorno dopo il villaggio elfico fa ormai la sua comparsa, assieme ad una pattuglia di elfi capitanati da tale Finarfin, alto e abile capitano. Costui saluta cortesemente Breod e chiede, non senza una dose di sospetto, il motivo della visita del gruppo. Al nome di Hieldin accetta di portarli al cospetto di Querariel, ammesso che Ioram, nelle cui vene in parte scorre sangue elfico, si assuma la responsabilità delle azioni del mezzorco.


La casa di Querariel sorge ai piedi di un grosso abete, il cui tronco ne forma l'unica grande colonna centrale. L'ambiente è fumoso e una luce autunnale vi regna. Seduto su uno scranno d'abete, curvo e quasi cieco, gli eroi finalmente vedono colui di cui tanto han sentito parlare: l'Eroe Elfico, nella realtà del suo crepuscolo, appare invero niente più che un amabile vecchietto.


L'anziano mago li invita ad avvicinarsi, così da poterli vedere: sa della loro visita e del motivo, poiché dice che già la settimana prima un gruppo di umani da Camiden era giunto alla sua casa, chiedendo le medesime cose: come superare gli incantamenti ed entrare nella torre di Nedhelor.


Ma per i Nostri non vi sono parole migliori: senza mai scendere ad un secco rifiuto, egli racconta loro la lunga storia della Dagor Etheriella, la Battaglia dell'Etheriel, la loro antica dimora, il luogo ove oggi sorge Camiden e di cui la torre di Nedhelor non è che un ricordo. Racconterà loro la medesima storia già udita da Hieldin, ma con alcune aggiunte, come la sorte dello stregone suo maestro, Jaradras, e di come questi si sia sacrificato sigillandosi nella torre per sconfiggervi il terribile nemico che vi era entrato, e morire con esso.


Dopo la lunga e triste storia di Jaradras raccontò di come, quasi un anno dopo la tragedia e l'abbandono dell'Etheriel, in sogno gli sia apparsa la voce del suo maestro, e di come gli abbia dettato un'oscura profezia. Proprio mentre i Nostri tentavano di decifrare le criptiche parole, che in qualche misura sembravano alludere al momento opportuno in cui una Porta sarebbe dovuta venir aperta, ecco che una forte esplosione proveniente da qualche zona del villaggio rompeva la pace...


In un battibaleno si sparse la voce: un gruppo di goblin e troll attaccava, aiutati forse da stregoni. Finarfin fece capolino, assicurandosi delle condizioni di Querariel e chiedendo al gruppo di dare manforte ai difensori.


Gli eroi ebbero da fare un po' ovunque nel villaggio, poiché i goblin avevano adottato tattiche di guerriglia e sciamavano in piccole bande casa per casa. Epica la palla di fuoco di Telonius che, dopo difficili calcoli di calibratura, mandava negli inferi quaranta assalitori nel giro di pochi secondi.


Quando le ultime schermaglie cessarono i Nostri, accompagnati da Finarfin, tornarono da Querariel... ma il vecchio non vi era più. Le guardie alla sua porta vennero trovate addormentate. Parlarono poi di un umano, alto e magrissimo, apparso all'improvviso. Altre testimonianze non lo nominavano, ma qualcuno aveva visto chiaramente un enorme rapace uscire dalla capanna del patriarca e volare via con un fagotto tra gli artigli.


Imprecando, Finarfin raccolse tutte le notizie che potè. I suoi uomini avevano catturato uno degli stregoni complici dell'assalto. Prima di morire costui riferì di una base tra le montagne, sotto un vulcano... un luogo ben conosciuto da Finarfin: le caverne del fuoco.


Pare che il mago umano Hueteotl vi abitasse, anche se non aveva mai dato fastidi alla comunità. Finarfin decise di partire immediatamente, e i Nostri, da bravi eroi, certo non gli lasciarono prendere da solo la Via.


Dopo un giorno di cammino l'ingresso delle caverne apparve sul fianco della montagna: una lunga discesa fin nel cuore di un vulcano sotterraneo. Ma qualcosa di strano era nell'aria: un'agitazione, una tensione regnava su quell'apertura. Rumori come di lotte lontane ne provenivano e, dopo poco, un enorme essere di fuoco e roccia ne corse fuori, ferito e infuriato: un elementale del fuoco maggiore che, come prima i troll, trovandosi sbarrata la strada dagli sfortunati eroi, ben pensò di attaccare.


Ioram se la vide male quando, nel giro di un solo round, vide i suoi pf abbassarsi di una buona cinquantina, ma con le nuovissime tempeste di ghiaccio di Telonius (e col fatto che la creatura era già gravemente ferita) il combattimento si risolse ancora una volta in favore dei Nostri.


Ora toccava alle caverne del Fuoco, e a Hueteotl il mago.