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Il Male antico, episodio I

#22: Un Nuovo Inizio

Dove gli Eroi tornano a Camiden e la trovano rasa al suolo, mentre un'ombra oscura cala sui loro destini: un simbolo di cosmica antichità è apparso sulle loro nuche dopo la sconfitta subita, e un nuovo viaggio si spiega ai loro piedi: inseguire gli stregoni rossi in fuga con la Cosa venuta dagli Spazi...

Hjeldin, Mago di Camiden

 

Ripresisi in parte, i nostri raggiunsero Camiden e qui non trovarono altro che morte e distruzione. Una violenza senza pari sembrava essersi abbattuta in pochi istanti sulla città, cancellandola. Numerosi incendi ancora avvampavano nelle zone più interne dei quartieri sud, mentre al nord, dove il flagello aveva colpito con più vigore, non rimaneva che fumo e aria rovente.


 

Squadre di paladini cercavano di rimediare allo sbando totale, aiutando i sopravvissuti sotto le macerie, anche se ormai non esistevano più istituzioni in città. Le urla di agonia dei feriti si levavano da ogni angolo e una voce familiare giunse alle orecchie dei Quattro. Accanto ai resti di un muro, piangente e invocante aiuto, vi era una triste parodia d'uomo: privo sia degli occhi che delle gambe e di un braccio, un uomo gemeva il suo dolore cieco. La voce non era nuova e Ioram si avvicinò, riconoscendo così Deteni, sovrintendente della Gilda del Pugnale Silenzioso.
Tra la pietà misericordiosa dei nostri la sua vita così si spense.


 

Scambiarono qualche parola con alcuni malconci paladini e scoprirono così che due terribili esplosioni si erano succedute circa un ventriquattro ore prima, e che da allora era stato l'inferno. Lord Angardel era probabilmente caduto all'interno del Palazzo Ducale.


Ivi vennero raggiunti da Hieldin. Egli li stava cercando per avvertirli del grande pericolo che incombeva sul mondo intero. Da settimane, da quando erano partiti per Anque, aveva iniziato a seguire di nascosto le azioni degli stregoni e aveva notato un grande fermento: qualcosa si stava preparando, e sicuramente niente di buono.


Due giorni prima aveva seguito gli stregoni fuori città, a nord, dove stavano costruendo una sorta di campo base ed una grande cassa di legno. Hieldin sopravvisse alla distruzione di Camiden perchè in quel momento si trovava a quel campo, nascosto nelle sembianze di un corvo. Notò che gli stregoni non batterono ciglio dinanzi alle tremende esplosioni. Poco dopo vennero raggiunti da un individuo da brividi: scheletrico e alto, vestito con nobili vesti vecchie di millenni, a prima vista un orrido Lich... ma, cosa ancora peggiore, quell'individuo era Vivo.


Vide gli stregoni rivolgergli ossequi e reverenze. Egli si fece chiudere nella cassa di legno e tutta la carovana partì verso nord, mentre altre esplosioni annerivano il cielo sopra la capitale.


Volando veloce verso Camiden, Hieldin venne investito da un muro d'aria rovente e svenne. Quando si riprese era a terra, nel mezzo della campagna, ferito e in forma di uomo. Arrancò a piedi fino alla città distrutta: doveva trovare gli Eroi, i soli che potessero in quel momento inseguire gli stregoni e prevenire altre distruzioni.


E fu così che li trovò. Potè anche decifrare in parte i simboli incisi dietro le loro nuche. Erano glifi in uso presso tribù di creature oscure e sotterranee, lontane dal mondo di uomini, elfi e nani. Creature malvage ed astute, aliene a questo mondo. Potevano avere diversi significati, ma il più probabile era quello diriconoscimento. I Quattro erano stati risparmiati e marchiati dalla creatura: quale significato o piano vi fosse sotto, era difficile dire.


Sicuramente la cosa rappresentava un motivo in più per i nostri per inseguire gli stregoni ed il loro carico di morte. Tosto risposero alla chiamata e si incamminarono verso nord. Hieldin disse loro di dirigersi nel marchesato di Culwin, da dove gli stregoni erano giunti via mare: Culwin aveva infatti un grande porto.


E così ebbe inizio la nuova avventura. Sulla via si videro correre incontro un cavallo: si trattava della fida cavalcatura di Valigar, fuggita al giogo di un gruppo di ogre razziatori. I banditi lo inseguivano e, alla vista dei valorosi, pensarono bene di caricare e prendersi le loro teste. Non giunsero mai nemmeno a guardarli da vicino: le arti di Telonius invero si erano accresciute.


Quando si furono spinti più a nord iniziarono a valutare la strada: dovevano attraversare i monti Tatal, un luogo a loro sconosciuto, ed erano a piedi, tranne Valigar. Decisero allora di ripiegare verso la fortezza di Tunon. Forse avrebbero recuperato dei cavalli, e quasi sicuramente l'indicazione per un passo attraversabile.


Così fecero. Tunon dimostrò essere piena di cavalieri. Portavano gli stendardi di Culwin e il loro capitano spiegò che Lord Angardel aveva inviato a Culwin richieste di aiuto: essi erano paladini di Heironeous di Culwin. Valigar informò della morte di Angardel e della distruzione di Camiden, e il capitano ne fu molto rattristato. Ma Terk potè fornire cavalcature fresche ai nostri.


Una notte di sonno, forse l'ultima al riparo per molto tempo a venire, attendeva ora i nostri.