Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario

Il Male antico, episodio I

#24: I Danzatori Ardenti

Dove gli Eroi giungono, dopo molte difficoltà, al villaggio di Lunbree e vi trovano il morbo di un pericoloso gruppo di fanatici che molti guai, loro malgrado, procureranno loro...

Terfar, Nullafacente di Lunbree

 

Sconfitta l'ingannevole Strega Verde, i Nostri si diedero da fare nel perquisirla, trovando la chiave per un paio di bauli che teneva in soggiorno. Questi si rivelarono vuoti ma in uno, sotto delle cenciose coperte, sul fondo, trovarono una botola: il baule era fittizio, nascondendo in realtà quella porta segreta per alcune stanze sotterranee.


 

Ioram venne scelto per andare in avanscoperta: sei metri sotto il livello del suolo una galleria menava fino a due porte di ferro, che si rivelarono apribili con la stessa chiave. Dietro la prima di queste si celava un ossario, probabilmente tutte le vittime fatte dalla strega verde e dai suoi lupi, mentre oltre la seconda porta trovarono un paio di scrigni. Improvvisamente su Ioram e Zaarish caddero dal soffitto due globi giallastri, che ad una rapida occhiata si rivelarono come amebe paglierine (!). Zaarish riescì a divincolarsi mentre Ioram, ancora indebolito dal tocco della strega, rimase schiacciato sotto l'acido mostro.


 

Purtroppo i colpi di ascia e di mazzafrusto del paladino non sembrarono sortire alcun effetto tranne quello di dividere i mostri, e creare più nemici, mentre fortunatamente gli incantesimi di fuoco di Telonius si dimostrarono più efficaci, danneggiando gravemente quegli esseri. In breve la sfida si concluse e i nostri, grazie ad un attento controllo di Telonius che svelò e disattivò due trappole, poterono appropriarsi di un bel gruzzolo di monete e anche di un mazzo di tarocchi, probabilmente magico, e di una leggendaria Piuma di Quaal, formidabile oggetto magico monouso.


Al mattino il gruppo riprese la marcia ma giunti sul limitare della foresta scorsero a terra il corpo apparentemente senza vita di una strana creatura. Aveva questa forma vagamente umanoide, ma sproporzionata nei corti e sottili arti e nell'enorme e flaccido ventre. Orrende ferite di spada e artigli ne dilaniavano il corpo, mentre una oscena ustione ne rendeva irriconoscibile il volto.


Il paladino si chinò a controllarla meglio ma da dietro un albero un altro di quegli esseri lanciò una ragnatela contro il mezzorco, imprigionandolo. Anche l'illusionista viene imprigionato da una ragnatela, giunta questa volta dall'alto di un albero, mentre il mezzelfo e il paladino, avendo udito i rumori dell'imboscata, non vennero colti di sorpresa.


Ioram, forte dei suoi addestramenti monacali, saltò sull'albero dove un grosso ragno aveva lanciato la sua ragnatela sul mago, colpendolo e facendolo cadere a terra. Zaarish, grazie ad un incantesimo di mani brucianti, si liberò dalla ragnatela e danneggiò l'ettercap di fronte a se mentre Valigar a sua volta veniva intrappolato. Telonius con un dardo incantato uccise il ragno cadutogli a fianco. Nonostante una paura iniziale, quando Ioram dopo soli pochi secondi si era ritrovato l'unico in grado di muoversi contro ben quattro avversari, l'incontro ebbe breve durata e le creature si dimostrarono facili da colpire e poco resistenti.


Dopo una giornata e mezzo di sperone per i cavalli del gruppo lungo le pianure oltre la foresta, il gruppo giunse finalmente a Lunbree, la cittadina di lavoratori del legno che sorgeva sulle sponde del fiume Erinni. Passando per la piazza principale poterono assistere ad una disgustosa scena: dei predicatori vestiti di bianco annunciavano la fine del mondo. Due di loro urlavano contro la folla riunitasi, agitandosi in una omelia pregna di fanatismo, mentre gli altri tre, in silenzio, stavano al centro con in mano torce. Al culmine del discorso questi si rovesciarono olio sulle vesti e si diedero fuoco, stramazzando in breve nella polvere della piazza.


Subito giunsero i miliziani a porre termine a quello scempio e, al loro seguito, un corteo di personaggi dall'aspetto importante. Zaarish, al vedere il loro capo, si coprì il volto e divenne improvvisamente circospetto, nella sorpresa generale dei suoi compagni. Vennero in breve a sapere che si trattava di Rasstrin, Inquisitore di Hextor, da poco giunto a Lunbree a caccia degli appartenenti a quella bizzarra forma di eresia. Costoro venivano chiamati Danzatori Ardenti.


La gente comincia a disperdersi e il gruppo viene avvicinato da un certo Terfar, che si propone come guida per la città e li accompagna al porto dove incontrano Larmuk, un mezzorco che stava facendo delle riparazioni alla chiatta del capitano Garwel, consigliato da Terfar al gruppo come trasporto fluviale fino a Culwin. Terfar improvvisamente biascicò qualcosa circa un impegno e abbandonò i nostri, indicandogli la locanda "AcquaDolce" del suo amico Beloth. Lì avrebbero trovato Garwel e si sarebbero messi d'accordo circa il trasporto.


Giunti alla locanda, dopo essere stati serviti e aver rivolto all'oste alcune domande sugli stregoni passati di li, fece il suo ingresso un trio di Danzatori Ardenti ( o, come meglio li definì Ioram, "mentecatti che si dan fuoco"). Molta gente escì dal posto mentre l'oste, umilmente, si prodigò per servirli, ignorando i loro modi arroganti. Poco dopo quello che sembrava il capo del terzetto si voltò verso il gruppo, cominciando a farneticare di morte, rivolgendosi soprattutto contro il mezzorco.


"In Sogno mi è apparso L'Ultimo Signore, Colui che porterà la Fine del Mondo! Egli mi ha detto: Va per il mondo e cerca l'Empio! Offrimi la sua testa! Purga la terra dalla sua presenza e da quella dei suoi simili!". Ovviamente il ben poco paziente Zaarish perdette le staffe e rispose a tono. Uno dei due giovani danzatori gli si precipitò contro, brandendo il suo bastone ferrato, ma un sol colpo d'ascia del mezzorco (critico) lo divise in due parti, mentre Ioram saltava sul tavolo e Valigar colpiva con lo spadone il capo.


In brevissimo tempo, richiamate dalla gente fuggita dalla locanda, giunsero le guardie cittadine che fermarono lo scontro. Ai loro occhi vi era il mezzorco sul cadavere tranciato di un giovane e con l'ascia ancora sanguinante, e il paladino con ancora la lama nel ventre dell'altro. A terra, ovunque, vasellame e cocci dovuti alle acrobazie del mezzelfo.


Scortati anche dal corteo dell'Inquisitore, i quattro (con i danzatori) vennero portati al palazzo di giustizia, dove il Governatore Mylas li giudicò. Rasstrin fece una arringa contro tutti i sette (sei...) irosi rissaioli, mentre Beloth l'oste offrì falsa testimonianza contro il gruppo, negando la loro posizione difensiva.


Tuttavia Mylas parve uomo saggio e, lasciando i danzatori superstiti nelle mani di Rasstrin, obbligò Ioram e Valigar a pagare rispettivamente il risarcimento per i danni alla locanda e la multa per uso delle armi in città. Telonius venne dichiarato estraneo ai fatti mentre Zaarish colpevole di omicidio, con l'attenuante della presunta provocazione. Rasstrin non lasciò trasparire alcuna emozione, ma Valigar intuì uno scambio di occhiate con l'oste.


Tranne Zaarish, il gruppo venne rilasciato. I tre andarono subito alla locanda, trovando Beloth che ancora contava i soldi, e lo misero sotto un fitto interrogatorio, scoprendo che il poveretto aveva agito non tanto per i soldi quanto per la paura di inimicarsi l'Inquisitore. Zaarish doveva subire, il giorno dopo, la pena del flagello in pubblica piazza.


Il mattino dopo giunse e i tre compagni andarono ad assistere alla esecuzione. Volavano scommesse su quante fustigate avrebbe sopportato il mezzorco e anche i cinici compagni vi presero parte. Il boia andava avanti fintanto che la vittima non perdeva i sensi. Nessuno, a memoria dei villici, aveva mai superato le quattro fustigate, e la maggior parte crollava dopo solo due.


I compagni scommisero il massimo della quota che Zaarish avrebbe sopportato non solo quattro, bensì almeno sei colpi di flagello. Il boia iniziò.


Uno... Due... Tre... Quattro... Cinque.... Sei.... Sette... (Trecento monete vinte!!!) OTTO... NOVE... e qui il mezzorco crollò, ma con grande dignità.