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Il Male antico, episodio I

#12: Le Verità Nascoste

Dove gli eroi scoprono i loschi piani di Dyson e le menzogne con cui li aveva ricoperti e, aiutando il popolo elfico della foresta, si accingono a porre fine alla maligna esistenza dello stregone...

Il Cuckoo, Bardo di Ossington

 

E i Nostri si apprestarono ad entrare nel tumulo dell'Eroe Seithnar. All'ingresso una stele di pietra riportava le ultime parole del Caduto, ma non vi era traccia di altre diramazioni o corridoi. Ovviamente i giovani cercarono ovunque ed infine l'acuta vista del mezzelfo rilevò non una, bensì 3 porte segrete, una per ogni direzione. Nel dubbio i nostri si fecero guidare dal Fato, prendendo quella alla loro destra.


 

Il tunnel era buio e svoltava spesso, rischiando di far perdere l'orientamento agli avventurieri. Di tanto in tanto la loro via si biforcava in nuovi corridoi, ma apparentemente non vi erano stanze in quel luogo. Dopo qualche tempo di marcia nelle tenebre il paladino, che apriva valorosamente la fila, scorgeva dinanzi a se una figura ingobbita nell'atto di fuggire dalla debole luce della loro lanterna. Tosto i nostri si diedero all'inseguimento e la creatura, messa alle strette, attaccò il guerriero di Heironeous. Lo scontro non fu lungo ed infine il nostro ebbe la meglio sulla creatura non morta, ma riportò una spossatezza ed una debolezza che i suoi compagni invano tentarono di rinfrancare.


 

Il loro viaggio proseguì ed incontrarono molte altre creature e molti altri svincoli. Infine, dopo che tutti ebbero più volte affrontato i nemici e che l'inspiegabile debolezza ebbe tolto loro le forze, decisero di riposare. Dall'esperienza passata (la Tana dei Coboldi Infetti) pensarono bene di tornare alla salubre aria montana e di dormir sotto le stelle anziché in quel sepolcro. Purtroppo non vi è mai una condizione di certa sicurezza in tali luoghi e, benché riuscirono a tornare all'aperto e a riposare, al loro ritorno, nel tentativo di raggiungere nuovamente il punto lasciato, si persero nel dedalo di tunnel.


Molto vagarono in quel labirinto tombale e molte trappole e nemici dovettero affrontare. Fortunatamente per le prime vi poteva pensare il servitore invisibile del mago Telonius, mentre per i secondi non si tirarono indietro né la spada del paladino, né l'ascia del mezzorco, né i pugni del monaco. Fu proprio il mezzorco, il cui istinto barbarico pareva guidarlo meglio degli altri, a prendere in mano la situazione e a guidarli... ben presto, anziché raggiungere il centro del labirinto, si ritrovarono nella stanza iniziale, con la stele che, beffarda, ripeteva le sue parole immortali.


Ad un secondo tentativo, aiutato questa volta anche dal mago, l'orchesca guida del gruppo riuscì a riportarli (passando tuttavia per tutt'altra strada ed incontrando molti altri guardiani non morti) sulla strada iniziale. Da li, ormai per esclusione, presero le ultime svolte che ancora dovevano esplorare ed in breve giunsero al centro del labirinto, dove una scala di pietra portava nel cuore del sepolcro centenario...


Scesi nella cripta, i nostri trovarono il sarcofago di pietra di Seithnar e altre due wight a guardia, ma prima che lo scontro iniziasse lo stesso Seithnar, sbucato da un angolo buio, vi pose fine con un suo imperioso comando. L'eroe non morto accettò di rispondere alle domande dei nostri, parlando loro del drago nero Ashardlon e della distruzione che aveva portato, secoli addietro, e di come i druidi erano riusciti a sconfiggere lui e i suoi eserciti, aiutati dagli animali della foresta e dal potere delle pietre... potere che consisteva nel trasformare in formidabili guerrieri semiumani i semplici animali del bosco.


Si svelava così il segreto delle Pietre druidiche, e i nostri seppero che un avventuriero, che subito riconobbero in Dyson, aveva cercato di recente di carpirlo. Ciò spiegava il malumore degli elfi, certo disgustati dal nefando effetto sulla natura e sugli animali. Pareva anche che un paladino fosse giunto ad investigare sulla cosa, ma che non tornò mai da dove era venuto.


Ringraziato il non morto (?) gli Eroi tornarono in superficie, decisi a marciare sul villaggio e a chiedere spiegazioni a Dyson, ma moltissimi Hobyah li attendevano, e corsero in avanti, precedendoli. Certi ormai di non poter più giovare del fattore sorpresa, i nostri rividero il loro piano: dubitavano che Dyson li avrebbe accolti con favore ormai, e non volevano essere costretti a fare strage della popolazione charmata. Fu in quel momento che, dal sottobosco, emerse Allys, l'elfa selvaggia che aveva assassinato con una freccia il capo villaggio sotto gli occhi degli avventurieri. Ella tuttavia non mostrò intenti ostili e li pregò di seguirli.


Così facendo giunsero ad una radura, che l'elfa spiegò loro essere il luogo in cui Dyson, tempo prima, li aveva convocati per discutere del loro malcontento: tutt'ora vi erano i segni del massacro che lo stregone aveva compiuto col tradimento.


Il gruppo segue il consiglio dell'elfa e vien presa la decisione (frutto di altre discussioni, e svariati piani strampalati che prevedevano improbabili effetti speciali dell'illusionista) di tornare al villaggio per cercare di fermare lo stregone Dyson senza fare troppo male ai contadini.


Giunti al villaggio scoprono gli abitanti armati di svariati attrezzi, forconi, vanghe, pronti all'attacco. Un incantesimo di paura lanciato dal negromante ne mette in fuga più di due terzi. Valigar e Ioram ne stordiscono un po' finché gli ultimi non fuggono ormai terrorizzati.


Davanti alla torre del mago due figure aspettano gli avventurieri, un paio di gorilla crudeli evocati dallo stregone. I tre guerrieri del gruppo partono alla carica, ma un incantesimo palla di fuoco lanciato dalla torre crea scompiglio e bruciacchia il mezzorco che però non si lascia scoraggiare.


Comincia lo scontro con i gorilla, impegnati da Valigar e Ioram. La porta della torre si sta aprendo e il mezzorco finisce la sua carica richiudendola in faccia a chiunque ne stesse per uscire. Nel frattempo fa la sua comparsa il misterioso bardo, che però sembra limitarsi ad assistere. Il barbaro spalanca la porta e si getta dentro, pronto ad affrontare qualunque nemico: all'interno vi sono la guerriera rossa e lo stregone. Nulla può l'ascia del barbaro contro la magia e l'impavido, già ferito dalla palla di fuoco, viene abbattuto da un cono di gelo.


La guerriera esce per combattere e viene attaccata alle spalle dall'illusionista che purtroppo la manca. Questa invece non fallisce e lo colpisce con la sua spada bastarda prima di gettarsi all'attacco del paladino, ferito ormai da qualche colpo del gorilla e da un incantesimo di dardo incantato. Il monaco corre a cercare di fermare il mago, subendo a sua volta un micidiale dardo dallo stregone. Telonius, fuggito a gambe levate dalla spada della guerriera, torna sui suoi passi e fa bere una pozione al barbaro, steso a terra moribondo, per cercare di bloccarne le mortali ferite.


Riusciranno ad avere la meglio dei malvagi nemici? Riuscirà Valigar, ferito e stanco, ad abbattere la guerriera dai capelli rossi? Potranno i pugni del monaco Ioram avere la meglio sulle arti stregonesche di Dyson? Avrà ancora assi nella manica l'illusionista Telonius, o avrà salvato la vita del mezzorco solo per consegnarlo vivo al nemico? E Il Cuckoo resterà passivo ad osservare od interverrà in difesa dei suoi alleati? Il tutto nella prossima sessione...