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Il Male antico, episodio I

#19: Le Caverne Di Fuoco

Dove partono alla ricerca del rapito Querariel e scoprono che le cose non stanno proprio come sembrano, e che il nemico è in realtà qualcosa di ben peggiore...

Breod, Cronista di Odra

 

Terminato lo scontro con la temibile creatura evocata, i nostri si fanno strada attraverso l'ingresso delle caverne, ed entrano in una grande stanza con tanto di statue e altarino. Viene rinvenuto il cadavere di un probabile allievo del mago, ridotto ad un moncherino fumante dal probabile scontro con l'elementale fuggito. Il defunto è però dotato di un anello capace di farlo resistere al calore opprimente che regna in quelle sale, anello che prontamente viene esaminato da Telonius, che lo passa a Valigar che, decidendo di non averne bisogno grazie ai suoi favori divini, lo cede a Finarfin con gioia degli altri due compagni (in particolare di Zaarish che andrà avanti a tiri salvezza sulla tempra per un bel po').


 

A fianco del salone un paio di stanze sembrano essere adibite ad aule di studio: diversi resti di reagenti usati ed incantesimi basilari giacciono per il pavimento. A fianco di queste sale vi sono alcune cellette dove gli allievi potevano riposare. Proseguendo nell'esplorazione il gruppo arriva in un enorme grotta dove un ponte di legno sospeso sopra un fiume di magma sembra essere l'unica via. Fortunatamente il ponte è imbevuto di magia tale da renderlo immune al grande calore.


 

All'improvviso una halfling corre incontro al gruppo, visibilmente scossa: sta cercando di fuggire da quel luogo, blaterando cose assurde come "Moriremo tutti congelati!". Breod subito la riconosce: è Plinia, la maga halfling sua collega scomparsa da Odra tempo prima con la spedizione a cui aveva partecipato anche Todd, l'halfling salvato nelle caverne delle arpie. Dalle sue parole sembra che Hueteotl, suo maestro, sia deceduto nello scontro che si è tenuto in quelle sale poco tempo addietro, nel tentativo di ribellarsi ai suoi nuovi complici, rivelatisi dei menzonieri.


Uno strano sciame di creature mai conosciute (Rast, si verrà poi a sapere), presumibilmente creature evocate da altri piani di esistenza, giunge all'inseguimento della giovane maga interrompendo il dialogo. I nostri fanno del loro meglio per impedire loro di nuocere ad altri.


Dopo aver lasciato che gli halfling uscissero da quelle caverne ("Breod, è ora per il popolo Halfling di mostrare il proprio coraggio!" - "Hai ragione, Valigar! Accompagno fuori io Plinia!") il gruppo prosegue lungo l'unica via attraverso i ponti di legno fino a giungere di nuovo con i piedi per terra in una zona di caverna dove la mano dell'uomo si fa più marcata. Ad un incrocio odono alcuni rumori provenire da un corridoio alla loro sinistra. Entrando in una libreria trovano un paio di salamandre del fuoco. Lo scontro è breve e presto Telonius può controllare il contenuto di uno scrigno, non senza far scattare una trappola che lo bruciacchia un po'.


Tornati all'incrocio e proseguendo verso sud gli eroi si ritrovano in una ampia sala adibita a refettorio, ma di fronte a loro, ad un'uscita della sala, una barricata blocca il passaggio e un mezz'orco, abbigliato come studente , spiega in breve la situazione e intima loro si fermarsi. Non venendo ascoltato chiama in aiuto un'altra maga e parte all'attacco.


Lo scontro comincia con l'evocazione di due sfere di fuoco che rotolano verso il gruppo. Il paladino riesce a schivarne una che andrà a colpire Zaarish, ma i danni saranno per fortuna minimi. Il mezz'elfo tenta di saltare la barricata per raggiungere la maga dietro a essa, fallisce nel salto e si ritrova contro la barriera. Il negromante decide di venirgli in aiuto afferrandolo e scagliandolo oltre il blocco. Telonius sfrutta la sua abilità magica per impedire al mezzorco di lanciare altri incantesimi, iniziando con questo un sapiente duello di incantesimi e controincantesimi, mentre il paladino e il barbaro lo tolgono di mezzo a suon di più prosaiche smazzate. Intanto Ioram stordisce la maga che si getta a terra in ginocchio implorando pietà: purtroppo per lei la voglia di sangue di Zaarish non era ancora placata e con un colpo d'ascia pone fine alle sue suppliche.


Terminata la scaramuccia un lamento si fa udire da una stanza adiacente: Ioram in esplorazione trova un tizio dentro una gabbia di ferro. E' un mago, uno dei fedeli a Hueteotl, rinchiuso lì senza il suo anello del freddo finchè il suo carattere ribelle non si sia stemperato. Mossi a pietà liberano il prigioniero, che in cambio dice loro dove gli stranieri hanno portato Querariel: è vicino, appena poche stanze lungo il corridoio sorvegliato dal mezzorco e la maga.


Giungono quindi ad una stanza enorme, con una ampia navata centrale e due laterali, divise da colonne ed archi. Una sinistra scia di sangue macchia il marmo bianco, andando da una porta posta a nord verso una posta a sud, mentre chiazze lasciate da pesanti stivali tracciano il percorso contrario. Valigar si mette in ascolto del Male, percependone in ambo le direzioni, anche se più intensamente a nord. Dalla stanza a sud giunge però un lamento e i nostri decidono di dirigersi prima là...


La stanza a sud è la camera privata di Hueteotl: riccamente arredata è ora lorda e rovinata dai segni della lotta e della violenza. Le vesti insanguinate e lacere di un mago di alto rango giacciono al suolo, ai piedi del letto, dove una figura nuda e grigia si erge, interrompendo il proprio lamento all'ingresso dei nostri. Il bizzarro non morto si fissa inspiegabilmente su Telonius, rimanendo come ammaliato dal suo aspetto. Gli Eroi non sanno decidere come comportarsi: Valigar suggerisce il dialogo e Ioram richiama l'attenzione della creatura, chiedendole il nome: questa si volta verso di lui e l'attimo dopo Ioram giace a terra, freddo come la morte.


Spaventati, i Nostri sembrano tuttavia ancora restii ad attaccare (Valigar: "Aspettiamo che faccia una azione contro di noi almeno" - e il povero Ioram steso a terra?!?) ma sarà proprio il prudente paladino a ricevere il secondo attacco della creatura, riuscendo però a resisterle. Finalmente decisi, con grande gioia dello sbrigativo mezzorco pongono fine alla triste non esistenza del mostro, sospettandone un legame col defunto Hueteotl...


Rimane ora da affrontare la vera fonte del male, ovvero i misteriosi nuovi "complici" del fu Hueteotl, veri mandanti dell'infame rapimento di Querariel.